L’alluminio marino ha caratteristiche impareggiabili quanto a solidità, resistenza e leggerezza. Ma soprattutto una barca costruita in lega leggera ha praticamente una manutenzione minima e vanta un ciclo vita molto più lungo rispetto ad altri materiali.
In un mondo come quello nautico dove i materiali per la costruzione di barche e yacht che vanno per la maggiore sono quelli compositi, vetroresina su tutti, l’alluminio marino potrebbe sembrare un materiale ormai desueto e passato di moda. In realtà non è così e, anzi, la lega di alluminio non solo gode ancora di grande apprezzamento presso cantieri e studi di progettazione, ma negli ultimi anni questo metallo ha conosciuto una rinnovata popolarità presso la comunità dei naviganti.
Oltre alla produzione tradizionale di barche professionali e da lavoro, navi militari, aliscafi, hoovercraft e velocissimi offshore, l’alluminio marino è spesso scelto per la costruzione di moderni yachts a vela, sia monoscafi che multiscafi, dedicati per lo più a lunghe crociere, traversate oceaniche e giri del mondo. Il motivo di questo successo è molto semplice: le barche in alluminio sono leggere, versatili e molto resistenti. Inoltre sono percepite come prodotti sofisticati e ad alto contenuto tecnologico. Non da ultimo, hanno bisogno di pochissima manutenzione e se parliamo di ciclo vita e sostenibilità ambientale, non hanno praticamente rivali. In questo articolo approfondiamo allora le caratteristiche dell’alluminio marino e i vantaggi che offre una barca in lega leggera. Vediamo inoltre alcuni aspetti legati alla manutenzione.

La differenza tra alluminio e lega di alluminio
Spesso si fa confusione tra l’alluminio e la lega di alluminio a causa del loro aspetto simile e le applicazioni in settori adiacenti, come quello navale o aeronautico. In realtà i due metalli sono molto diversi quanto a caratteristiche e proprietà peculiari, inclusa la composizione e la lavorazione. Facciamo un po’ di chiarezza.
L’alluminio (Al) è un metallo di colore bianco-argenteo con un livello di purezza pari o superiore al 99 per cento. È leggero e non magnetico, inoltre ha un basso punto di fusione che lo rende piuttosto malleabile. Ma la sua morbidezza è anche uno dei motivi per cui non è abbastanza durevole e resistente per la maggior parte delle applicazioni industriali. Nella sua forma pura, l’alluminio viene solitamente utilizzato nella produzione di cavi, lattine, componenti elettronici, fogli, fili, articoli domestici e materiali di imballaggio.
La lega di alluminio, detta anche “lega leggera”, è ottenuta principalmente con la combinazione tra alluminio e altri metalli, come il rame, lo zinco, il silicio e il magnesio. Tale miscela crea un materiale con proprietà migliorate, come maggiore resistenza alla corrosione, durezza e solidità ed è proprio questa che si utilizza in ambito navale. Una lega di alluminio ha un alto punto di fusione e una lavorazione più critica, ma nel complesso è 30 volte più resistente dell’alluminio e batte addirittura l’acciaio in termini di rapporto resistenza/peso.

Che cosa s’intende per alluminio “marino”
Vediamo ora qual è esattamente il tipo di alluminio con il quale si realizzano barche e yachts. Quando verso la metà degli Anni 60 l’alluminio marino cominciò a diffondersi soprattutto in Francia in ambito nautico, tale metallo era chiamato inizialmente “Duralinox”, un nome commerciale che richiamava le qualità “miracolose” dell’acciaio inox in mare. In realtà il termine è un po’ deviante e va ricordato che si parla sempre di una lega di alluminio. Un altro nome commerciale diffuso in Italia è “Peralluman 4.5”, siglato anche come “P.AlMG4.4” secondo la norma UNI5452.
Già nel 1954 fu registrata dall’Alluminium Association la lega leggera più popolare e diffusa in ambito nautico, ossia la 5083, appositamente pensata per la costruzione navale, ma questa sigla sarà usata solo molti anni dopo con l’unificarsi delle codificazioni e delle normative e la creazione della CEE (Europa Unita). Di fatto, pur cambiando la sigla, buona parte delle barche in alluminio sono costruite ancora oggi con lega al 4 o al 4.5 per cento di magnesio.

I vantaggi di una barca in alluminio
Oltre alla grande leggerezza, durata e solidità, le barche in alluminio sono molto resistenti alla corrosione, per cui assolutamente adatte agli ambienti di acqua salata. Inoltre, le barche in alluminio non si deteriorano a causa dell’esposizione ai raggi solari, il che può contribuire a prolungare la vita operativa della barca. Stessa resistenza, tale metallo la presenta nei confronti delle fiamme, in caso di incendio a bordo.
Ma il grande punto di forza di una barca in alluminio è che richiede una manutenzione davvero minima ed è relativamente facile da riparare. L’alluminio marino infatti si lascia maltrattare, sostiene tranquillamente usi gravosi e non ha quasi bisogno di cure, essendo assai meno delicato sia del ferro che dell’acciaio.

Corrosione galvanica: un mito da sfatare
Un vero mito da sfatare che riguarda le barche in alluminio è che gli scafi realizzati con questo metallo nel tempo soffrono di corrosione elettrolitica. Quest’ultima è dovuta alla differenza di potenziale elettrico tra la lega leggera utilizzata per lo scafo e i vari componenti di altro metallo presenti a bordo e non isolati in maniera adeguata. In realtà una certa quantità di corrosione galvanica è inevitabile, ma un’imbarcazione in alluminio adeguatamente protetta galvanicamente non subirà più di una corrosione superficiale nel corso della sua vita. Inoltre, l’alluminio marino è più resistente alla corrosione galvanica rispetto ad altre leghe di alluminio.

I cantieri seri e professionali nella costruzione di yachts in alluminio tengono rigorosamente sotto controllo il rischio di corrosione elettrolitica tramite una serie di accorgimenti costruttivi tesi a evitare il contatto diretto tra lo scafo e altri metalli che non siano gli anodi sacrificali. E soprattutto attraverso un’attenta progettazione dell’impianto elettrico di bordo. Alcuni yachts in alluminio inoltre spesso includono dei “monitor galvanici” che controllano continuamente se l’imbarcazione è ancora nel range di protezione prevista.

Ecco come preservare la vostra barca in alluminio
Una barca in alluminio marino ben costruita non ha bisogno di cure particolari per durare nel tempo. Ci sono però alcune buone pratiche che evitano il degrado di questa lega leggera a lungo termine. Verricelli, sartie, catene e altri materiali ferrosi di cui si compongono le varie attrezzature della barca, possono entrare a contatto diretto con l’alluminio strutturale. Tali contatti possono innescare la degradazione dell’alluminio che si proteggerà naturalmente producendo allumina (ossido di alluminio). Per limitare gli effetti di questa corrosione, esistono prodotti del tipo “Tef-Gel” per le parti a contatto. Ma soprattutto è necessario proteggere queste aree dall’aria salmastra e dall’umidità, con un grasso o una vernice localizzata, come un primer epossidico bicomponente di qualità.
Altri punti critici sono gli spazi di bordo nascosti, come per esempio le sentine dove si raccoglie l’acqua stagnante, che sono soggetti agli effetti della corrosione interstiziale. Ogni tanto è bene aprirli, asciugarli per bene e ventilarli. Oppure ancora i serbatoi di acqua dolce che se non trattati innescano processi di ossidazione. La causa principale di questo degrado è il cloro e i contenuti salini presenti nell’acqua. Per risolvere il problema, è importante filtrare l’acqua dolce con filtri appositi. Nei serbatoi d’acqua strutturali è inoltre indispensabile installare anodi di magnesio che devono essere monitorati regolarmente.
Un lungo ciclo vita e svalutazione minima della barca
Per quanto riguarda infine la questione ambientale, una barca in metallo ben costruita dura praticamente per tutta la vita. E questo rende l’alluminio marino più sostenibile di materiali, come per esempio la vetroresina o il carbonio. Inoltre, le imbarcazioni in lega leggera possono essere facilmente ed economicamente riciclate alla fine della loro vita utile per diventare altri prodotti in alluminio.
Proprio poiché l’alluminio marino è facile da manutenere ed è in grado di conservare la sua integrità più a lungo, una barca in lega leggera ha la tendenza a preservare il suo valore di rivendita sul mercato dell’usato meglio dei materiali concorrenti. Se si pensa di rivendere la barca in futuro, l’alluminio può essere la soluzione migliore