In caso di emergenza medica in mare, quando ci si trova in prossimità della costa, sono loro che intervengono. Sono gli equipaggi delle ambulanza marittime. Ecco quali sono i loro ruoli a bordo, le mansioni e le responsabilità coinvolte nelle soccorso in mare.
Durante la navigazione, sia su barche da diporto che su mezzi navali commerciali, può capitare di avere una grave emergenza medica a bordo. Può trattarsi di un forte trauma subito a causa di una caduta accidentale o di un colpo di boma alla testa, o ancora un’ustione mentre si opera in cucina o in sala motori. Del resto su un’imbarcazione si vive in ambienti spesso angusti, sempre in movimento per via delle onde e del vento ed esposti costantemente agli elementi naturali. Basta una disattenzione, una perdita di equilibrio, un’imprudenza nel maneggiare un’attrezzatura e ci si ferisce, anche in modo serio.
Il problema medico per un membro dell’equipaggio, tuttavia, può essere anche del tutto personale e improvviso. È il caso di un malore o addirittura di un principio d’infarto. Chi sta male trovandosi in mare è svantaggiato rispetto a chi sta sulla terraferma in termini di accesso alle cure mediche di emergenza. Questo perché a bordo della maggior parte delle barche da diporto e delle navi commerciali non è disponibile personale medico o sanitario qualificato.

L’ambulanza marittima, decisiva vicino alla costa
In caso di emergenza medica in mare, a secondo della distanza dalla costa e della gravità del problema, sono possibili 3 scenari d’intervento:
- Si può tornare subito sulla terraferma e recarsi in ospedale
- Utilizzare l’elisoccorso
- Essere assistiti da un mezzo navale specifico, ossia l’ambulanza marittima
Quest’ultima è in genere un’unità a motore cabinata, in grado di navigare velocemente e affrontare qualsiasi condizione meteomarina. Ma è anche un mezzo tecnico sanitario, quindi attrezzato con dotazioni e attrezzature mediche per il trattamento, la stabilizzazione e il trasporto del paziente. A bordo di ogni mezzo navale da soccorso medico c’è sempre un equipaggio di professionisti. La loro esperienza, preparazione e l’affiatamento sono fattori chiave per il successo del soccorso in mare.

L’equipaggio di un’ambulanza marittima
Ma quali sono i ruoli di bordo? Su ogni ambulanza marittima vengono imbarcati in genere quattro operatori, tutti altamente specializzati e ognuno responsabile di mansioni e compiti specifici. I membri dell’equipe sono il conduttore, il medico, l’infermiere e il soccorritore. Vediamo in dettaglio chi sono e cosa fanno durante gli interventi.
Partiamo dal conduttore. In linea con quanto previsto dal Codice della Navigazione, questa figura è di fatto il comandante dell’unità. Assume la piena responsabilità nei confronti dell’intero equipaggio per tutto ciò che concerne la navigazione, le disposizioni a bordo e le scelte tecniche-operative, compreso l’imbarco e lo sbarco del paziente. Chi ricopre questo ruolo deve conoscere alla perfezione l’imbarcazione, le sue dotazioni e il tratto costiero dove si svolge l’intervento. Pianifica quindi tempi e rotta da seguire, eventuali fattori critici della zona d’intervento e studia il quadro meteorologico.
Per svolgere questo ruolo è necessario essere in possesso di abilitazione al comando di unità da diporto, la classica patente nautica. Questa dev’essere integrata da specifica formazione sulla conduzione di mezzi navali da soccorso, oltre all’abilitazione al primo soccorso. Serve poi una notevole esperienza nel campo nautico, così come nell’emergenza e nella gestione del team.
Medico a bordo, responsabile dell’intervento sanitario in mare
Altro ruolo chiave a bordo dell’idroambulanza è il Medico. Questa figura è il responsabile di tutta la parte sanitaria dell’intervento che lavora in coordinamento con la Centrale Operativa. La presenza di questa figura rende l’unità un mezzo di soccorso avanzato (MSA). Il medico prende in carico il paziente, valuta la criticità dell’intervento ed effettua la prima diagnosi sanitaria. Quindi procede al soccorso richiesto, comprese manovre salvavita, trattamenti farmacologici e di stabilizzazione dei parametri vitali.
Per ricoprire questo ruolo è necessaria la Laurea in Medicina e Chirurgia e l’iscrizione all’albo professionale dei medici, seguita da Specializzazione e attestato di idoneità all’esercizio dell’attività di emergenza sanitaria territoriale.
Infermiere, il braccio operativo dell’assistenza medica marittima
C’è poi l’infermiere, responsabile di tutta la gestione della parte pratica dell’intervento sanitario. Tra i suoi compiti rientrano il check del materiale sanitario presente a bordo, il trattamento del paziente comprensivo di alcune manovre invasive (per esempio un accesso venoso), il pieno supporto al Medico nelle procedure di soccorso avanzato, oltre alla preparazione e la somministrazione dei farmaci indicati.
Chi svolge questo ruolo deve possedere la Laurea in Infermieristica, l‘iscrizione al rispettivo albo professionale e possedere un’adeguata preparazione al soccorso extra-ospedaliero.
Il soccorritore, il membro più versatile del team
Infine a completare l’equipaggio base di un’idroambulanza c’è il soccorritore. Le competenze e le mansioni di questa figura si distribuiscono su tre fronti. Il soccorritore è innanzitutto un tecnico di bordo, il quale in linea col Comandante si occupa di tutti gli aspetti pratici legati alla gestione del mezzo nautico e alla navigazione. Poi è un soccorritore acquatico ed è l’unico membro dell’equipaggio addestrato, equipaggiato e abilitato all’ingresso in acqua (per esempio per salvare un naufrago alla deriva), operazione che avviene sempre dietro decisione del Comandante dell’unità. Infine è un soccorritore 118, quindi da pieno supporto al personale sanitario nei confronti del paziente, mettendo a disposizione competenze analoghe a quelle possedute dai soccorritori delle normali ambulanze sulla terraferma.

Ognuno ha i suoi compiti, ma a vincere è il gruppo
Le mansioni di ogni singolo membro dell’equipaggio di un’ambulanza marittima come si vede sono estremamente specifiche e rigorosamente legate a un ordine gerarchico, come è proprio di tutta la marineria. In teoria si potrebbe dire che metà squadra si occupa della parte tecnico-navale e l’altra metà della parte sanitaria.
Come avviene in realtà in tutte le squadre di soccorso tuttavia, anche in mare a volte i ruoli si sovrappongono ed è essenziale che tutti collaborino e si supportino a vicenda, nel pieno rispetto delle responsabilità e delle competenze di tutti. Anzi, è proprio l’affiatamento del team, oltre alla professionalità e alle doti morali di questi operatori professionisti, il vero spartiacque tra il fallimento di un soccorso in mare e la salvaguardia di una vita umana.
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