Obbligatori per legge, i razzi di segnalazione sono una dotazione essenziale per essere avvistati e segnalare un’emergenza in mare. Ecco quali sono, come e quando utilizzarli in sicurezza e come smaltirli correttamente una volta scaduti.
I razzi di segnalazione sono una parte essenziale per la sicurezza della navigazione a bordo di navi e yachts. Servono infatti a segnalare situazioni di emergenza, come l’uomo a mare, ad essere avvistati e soprattutto a guidare i soccorritori verso la propria posizione. Proprio come la radio Vhf o i giubbotti di salvataggio, rientrano tra le dotazioni obbligatorie da avere in barca e tutto l’equipaggio dovrebbe essere istruito sulla loro esatta collocazione a bordo e sul loro corretto utilizzo nelle emergenze.
In realtà nonostante la loro importanza, i razzi di segnalazione sono ancora oggi un oggetto piuttosto “misterioso” per molti diportisti che li conoscono poco e non sanno come utilizzarli in modo efficace e sicuro. Per quanto infatti siano oggetto di esame per la patente nautica, nel programma non sono previste esercitazioni pratiche. Una grave lacuna visto che si tratta di accessori pericolosi che, una volta accesi, raggiungono temperature elevate e se non utilizzati correttamente, possono procurare ustioni e bruciature, oltre a innescare principi di incendio a bordo.
Esaminiamo allora in dettaglio quali sono i razzi di segnalazione ad uso nautico e le loro caratteristiche principali, quanti bisogna averne a bordo di un’imbarcazione da diporto secondo la normativa vigente, nonché quando e come usarli in sicurezza. Essendo inoltre a tutti gli effetti dei dispositivi pirotecnici soggetti a una data di scadenza, vediamo anche come smaltirli correttamente.
Un’invenzione geniale ad opera dell’ingegnere Martha Coston
Poter essere avvistati quando si verifica un’emergenza in mare è decisivo e può fare davvero la differenza nelle operazioni di soccorso. Da quando vanno per mare i marinai hanno sempre avuto questa esigenza e si sono ingegnati per trovare dispositivi adatti allo scopo. I primi razzi di segnalazione per uso marino furono brevettati nel 1859 dall’ingegnere statunitense Martha Coston e vennero impiegati nella flotta della US Navy, la marina americana.
Da allora, migliaia di vite sono state salvate attraverso il loro uso da parte di personale militare, marittimo e dagli stessi diportisti in situazioni di emergenza in mare e ancora oggi sono i mezzi di segnalazione più diffusi.

Le due tipologie di razzi di segnalazione nautici
I razzi di segnalazione che si utilizzano in mare si dividono generalmente in due categorie. Ci sono quelli a emissione di luce e quelli a emissione di fumo. È importante conoscere la differenza e sapere quando utilizzare ciascun tipo. I razzi che emettono una luce intensa sono i fuochi a mano e i razzi a paracadute. Entrambi sono ideali per l’uso in condizioni di scarsa illuminazione o di notte, mentre durante il giorno diventano molto meno evidenti ed efficaci per rilevare la propria posizione.
I fuochi a mano hanno una portata di visibilità limitata, quindi vanno utilizzati in prossimità della costa o di altre imbarcazioni. I razzi a paracadute invece una volta sparati raggiungono un’altezza di circa 300 metri scendono lentamente, in quanto rallentati da un piccolo paracadute, e possono essere avvistati fino a 25 miglia di distanza.
I razzi a emissione di fumo sono invece le cosiddette “boette fumogene” e funzionano meglio alla luce del giorno, quando una grande nuvola di fumo all’orizzonte è qualcosa che le persone possono notare anche da una distanza notevole (fino a 5 miglia).

Quanti razzi a bordo? Dipende dalla distanza dalla costa
Il numero di razzi di segnalazione da avere a bordo di un’imbarcazione da diporto, sia essa una barca a vela, uno yacht a motore, un gommone o un natante, dipende da quanto distanti si naviga dalla costa ed è oggetto di una specifica normativa. In Italia secondo il Codice della Nautica aggiornato con il recente Decreto 17 settembre 2024, n. 133) sono previsti tre kit di razzi di segnalazione:
Entro 3 miglia: 2 fuochi a mano e 1 boetta fumogena
Entro 50 miglia: 2 fuochi a mano + 2 razzi a paracadute + 2 boette fumogene
Senza Limiti: 3 fuochi a mano + 3 razzi a paracadute + 2 boette fumogena
Lo stesso Decreto n. 133 prevede anche la possibilità di sostituire i fuochi a mano con moderne Torce a Led conformi alle norme della convenzione internazionale Solas Med (Safety Of Life At Sea) per la salvaguardia della vita in mare e in accordo alle norme Imo (International Maritime Organization). Sono dispositivi innovativi, meno pericolosi e più facili da smaltire, ma al momento sono disponibili esclusivamente nel mercato statunitense.

Come utilizzare i razzi in sicurezza
Come regola generale, i razzi di segnalazione dovrebbero essere utilizzati solo se è probabile che vengano visti da altre barche o navi di passaggio oppure dalle barche professionali utilizzate dai soccorritori, come per esempio lo Stem 12 Fire/Rescue, lo Stem 12 Ambulance e lo Stem Ten Patrol.
Tenete presente che la curvatura della Terra crea il nostro “orizzonte” che influisce moltissimo sulla nostra visibilità. I razzi di segnalazione inoltre possono essere pericolosi, perché emettono scintille e raggiungono elevate temperature, quindi vanno utilizzati correttamente. È sempre bene controllare le istruzioni riportate sulla targhetta esterna e indossare un paio di guanti protettivi.

Accendere fuochi a mano, razzi e boette
L’accensione dei fuochi a mano è molto veloce: si deve svitare un tappo e attivare il razzo con un solo gesto. La luce prodotta è molto forte (si parla dell’equivalente di oltre 15.000 candele). Bisogna tenere il razzo bene in alto distendendo il braccio per renderlo ancora più visibile dai soccorritori. La luce dura per circa 1 minuto. Il razzo a paracadute deve invece essere lanciato sottovento, mediante un’apposita pistola spararazzi, con inclinazione ottimale di 45 gradi.
Infine la boetta va aperta svitando l’apposito tappo, e tirando forte l’anello a strappo, per poi gettarla immediatamente in mare. In pochi istanti infatti inizierà a fuoriuscire il fumo e continuerà a farlo anche se la boetta si bagna o si capovolge.
Razzi scaduti? Ecco come smaltirli correttamente
È importante sapere che i razzi di segnalazione in mare hanno una data di scadenza (4 anni) al termine della quale vanno smaltiti correttamente in quanto si tratta di dispositivi pirotecnici potenzialmente pericolosi. In Italia la normativa prevede che a occuparsi del ritiro dei segnali di soccorso scaduti deve essere, gratuitamente, chi li vende, ovvero il rivenditore. Mentre al produttore o importatore è affidata la responsabilità di organizzare il ritiro, il trasporto e lo smaltimento. Vanno assolutamente evitate soluzioni alternative pericolose e illegali, come per esempio spararli a Capodanno, gettarli in mare o nei cassonetti dei rifiuti.
Ai fini della sicurezza inoltre bisognerebbe in ogni caso neutralizzare i razzi. Un metodo efficace consiste nell’immergerli nell’acqua in modo da bagnare le polveri e renderle così inoffensive.
